domenica 31 agosto 2014

Ho scelto il mio nome ebraico: Yona

Provo a spiegarmi un po': uno che si identifica come ebreo dovrebbe avere un nome ebreo, magari in aggiunta al suo nome anagrafico. Chi ha degli amici ebrei se lo può far spiegare bene da loro; a chi non li ha faccio solo l'esempio di Sigmund Freud, il cui nome completo sarebbe Sigismund Shlomo Freud ["Shlomo" è la forma ebraica di "Salomone"].

Tra i nomi possibili ho scelto Yona, per questi motivi: innanzitutto, la sua prima sillaba (YW) viene spesso usata come abbreviazione del Nome Ineffabile (YHWH); come molti nomi ebraici, si addice ad ambo i generi - quindi mi va bene che io transizioni o meno; inoltre ha un bel significato (yona = colomb*), e, curiosamente, il diminutivo ebraico di "yona" è "yoni", che in sanscrito è la sacra vulva della Shakti - il mio oscuro (???) oggetto del desiderio (!!!).

Infine, Yona è un personaggio biblico: il profeta Giona, che riluttava ad obbedire a Dio, ma infine lo dovette fare per forza dopo aver trascorso tre giorni dentro una balena. Arf!

Raffaele Yona Ladu



P. S.: Oggi, 7 Settembre 2014, mi è stato fatto notare nel mio paese in Sardegna che il soprannome della famiglia di mio padre è "Puggione", cioè ... "uccello, piccione".

Senza saperlo, ho tradotto in ebraico il soprannome di famiglia ;-)

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