martedì 8 novembre 2016

Fu nazista Hans Asperger (1906-1980)?


[4] Kinderfachabteilungen ("Special Children's Wards"): Sites of Nazi "Children's 'Euthanasia'" Crimes and Their Commemoration in Europe / Lutz Kaelber, Associate Professor of Sociology, University of Vermont


[12] Leo Kanner, Hans Asperger, and the discovery of autism / Simon Baron-Cohen

[13] La fortezza vuota / Bruno Bettelheim

[14] https://history.stanford.edu/publications/soulless-children-reich-hans-asperger-and-nazi-origins-autism

Ho finito di leggere il libro [1], nella versione Kindle di Amazon, e lo trovo molto utile; purtroppo, nella revisione pubblicata nel 2015 dell'edizione originale del 2007, l'autore Tony Attwood non ha preso atto di una cosa spiacevole già emersa nel 2010, spiegata in dettaglio in [2], e di cui ho letto il riassunto in  [3].

Ovvero, Hans Asperger (1906-1980), il pediatra austriaco che diagnosticò per primo la forma di autismo ad alto funzionamento che da lui prese il nome, avrebbe collaborato con il programma nazista di eutanasia dei minori [4, 5]. In [2] si citano due casi: il primo è stato quello di Herta Schreiber, una bambina minorata dall'encefalite, di cui egli avrebbe raccomandato l'ammissione all'Am Spiegelgrund [6] nell'estate del 1941.

Questo non era un vero ospedale, e nemmeno un cronicario per persone irrimediabilmente e diversamente abili: era il luogo in cui i bambini disabili austriaci venivano uccisi; si usava il fenobarbital, che in forti dosi danneggia i polmoni, e questo consentiva ai medici asserviti al nazismo di dichiarare la polmonite come causa della morte.

L'"impegnativa" vergata di pugno di Asperger con cui egli caldeggiava l'ammissione di Herta al luogo in cui (lui lo sapeva, e tutti i medici a Vienna lo sapevano) sarebbe stata uccisa è ormai nota a tutti gli studiosi della materia.

Erwig Czech, uno studioso dell'Università di Vienna specializzato nello scoprire gli altarini dei medici che dopo il nazismo tentarono di rifarsi una verginità, sostiene di aver trovato pure i verbali di una commissione medica, di cui faceva parte Hans Asperger, la quale, dopo aver visitato nel febbraio 1942 210 bambini ricoverati negli ospedali psichiatrici dell'Austria Inferiore, ritenne che 35 fossero "non educabili" e da raccomandare pertanto per una "Jekelius Aktion".

Erwin Jekelius era il fidanzato della sorella minore del Fuehrer, ed il direttore dell'Am Spiegelgrund - la "Jekelius Aktion" non poteva perciò essere che la morte.

Il verbale, secondo [7], non è stato mostrato da Czech agli studiosi; comunque, mi sembra più grave il caso di Herta Schreiber, visto che Asperger qui agiva da solo e senza controllo alcuno da parte dei colleghi - senza quell'"impegnativa", nessuno si sarebbe accorto che Herta era "unbrauchbare = femmina inutile", e nessuno l'avrebbe mandata all'Am Spiegelgrund.

"Per questo motivo Adamo fu creato solo, per insegnarti che a chiunque distrugga una sola vita d'Israele, la Scrittura imputa una colpa come se avesse distrutto un intero mondo; ed a chiunque salvi una sola vita d'Israele, la Scrittura attribuisce un merito come se avesse salvato un intero mondo", dice il Talmud (Mishnah in bSanhedrin 37a); le locuzioni "d'Israele" sono superflue, in quanto il Talmud sta spiegando che, poiché tutti gli esseri umani discendono da Adamo, la morte o la salvezza di un essere umano qualsiasi nuocciono o giovano all'intera stirpe umana. Purtroppo il brano si applica benissimo anche ad Hans Asperger.

Steve Silberman, l'autore di [7] e [8], fa però notare che Asperger fu un innovatore nel trattamento delle persone disabili, in quanto volle personalizzare il loro trattamento e ritenere problematico il loro comportamento solo se creava problemi a loro stesse, e non se semplicemente divergeva dalle aspettative sociali - un atteggiamento che molti psichiatri non condividono ancora, e certo non i fautori delle "terapie riparative".

Inoltre, Steve Silberman, al contrario degli autori di [2] e [3] John Donovan e Caren Zucker, fa notare che Asperger disse degli autistici ad alto funzionamento:
"Sembra che per il successo nella scienza e nell'arte, un tocco di autismo sia essenziale ... l'ingrediente necessario potrebbe essere un'abilità di allontanarsi dalla vita quotidiana, dal semplicemente pratico, un'abilità di ripensare ad una materia in modo originale in modo da creare in modi nuovi e mai calcati".

Ed anche che i deficit dei suoi pazienti erano inseparabili dalle loro doti, formando "aspetti naturali, necessari, interconnessi di una personalità ben connessa ed integrata".

Secondo Donovan e Zucker, i nazisti non erano così ingenui da credere che tutti i disabili dovessero essere soppressi - intendevano sopprimere solo quelli che consideravano un puro peso per la società (il verbale della visita ai 210 bambini con diagnosi di malattia mentale, di cui solo 35 furono ritenuti da sopprimere, lo confermerebbe), e pertanto le parole di Asperger erano compatibili con l'eugenetica nazista; Silberman invece ritiene che tali parole la contestassero in modo radicale.

Personalmente, dico che non sono stato il primo ad osservare che il programma eutanasia cominciò con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, e lo scopo era soprattutto liberare i letti dei cronicari per potervi ricoverare i soldati feriti - secondo i nazisti, non era ammissibile che chi combatteva per il Reich non potesse ricevere assistenza adeguata mentre la ricevevano persone assolutamente prive di valore per la società. E la quantità di vittime del programma (secondo [10], circa 200 mila persone) fa pensare ad un'esecuzione di massa, più che ad una scelta oculata.

Simon Baron-Cohen, di cui lessi un tempo il libro [10], recensisce positivamente il libro [8] in [11, 12], ma sul nazismo di Asperger riferisce solo le contrastanti opinioni di Silberman, Donovan e Zucker.

Dato che Simon Baron-Cohen non è solo uno dei maggiori studiosi dell'autismo, ma anche un ebreo, credo che egli esprima così un'opinione innocentista (un ebreo colpevolista non avrebbe mantenuto altrettanto distacco); inoltre in [12] fa propria l'accusa di Silberman contro Leo Kanner, colui che chiamò la sindrome "autismo", di plagio scientifico e disonestà intellettuale.

Kanner, che gli autori di [2] e [3], considerano quasi un eroe, se non altro perché riuscì a procurare visti di immigrazione USA a quasi 200 colleghi ebrei (come lui) espulsi dalla Germania nazista, sarebbe stato infatti a conoscenza che Asperger aveva già tenuto una conferenza a Vienna sull'autismo nel 1938, quando egli scrisse il suo primo articolo sull'argomento nel 1943 - e non citò il suo collega, dando invece ad intendere che quello che scriveva fosse tutta farina del suo sacco.

Inoltre, Kanner avrebbe commesso il grave errore (che Asperger non aveva commesso) di ritenere l'autismo una condizione esclusivamente infantile - io sono una delle tante smentite; inoltre, attribuì l'origine dell'autismo ad una "madre frigorifero", grande idiozia ora smentita ad onta di Bruno Bettelheim [13]. Ci sono madri che non capiscono i loro figli autistici per partito preso (la rigidità mentale si trova anche in molti parenti di autistici), ma non sono state loro a provocarlo.

Il libro [14] dovrebbe uscire nel 2018, ed aggiungere ulteriore carne al fuoco; quello che posso dire è che penso che sia stata l'emersione del passato nazista di Asperger a convincere l'American Psychiatric Association, che aveva inserito nel 1994 nel DSM-IV la diagnosi di "Sindrome di Asperger", a depennarla nel 2013 con l'uscita del DSM-5, sostituendola invece con "Disturbo dello Spettro Autistico".

Infatti è abbastanza imbarazzante dover dichiarare di avere una sindrome neurologica con il nome di una persona compromessa con il nazismo. Per quello che mi riguarda, ho deciso di continuare a definirmi comunque "Asperger" od "Aspie" - ma ricordo a tutti che ci sono prove di gravi compromissioni con il nazismo di Hans Asperger (1906-1980).

Raffaele Yona Ladu
Ebre* Gendervague
Dottore in Psicologia Generale e Sperimentale

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